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MANTOVA, SPOSA MAROCCHINA SALVATA DA SIGNAL FOR HELP, TOVAGLIERI E GOBBATO (LEGA): «SE FONDAMENTALISMO VIOLA LEGGI ITALIANE, INTEGRAZIONE IMPOSSIBILE»

Busto Arsizio, 25 giu – «Per una Saman uccisa perché vuole vivere all’occidentale, in Italia ci sono migliaia di immigrate segregate in casa, picchiate, abusate, private delle libertà più elementari dal coniuge o dai parenti a causa di un’interpretazione fondamentalista della religione islamica, che giustifica la logica patriarcale della sopraffazione e dell’annullamento della donna. È il caso della giovane sposa di Mantova, originaria del Marocco, tenuta prigioniera e picchiata dal marito con la complicità dei suoceri, liberata grazie alla prontezza della polizia, che ha riconosciuto la sua richiesta di aiuto espressa con il gesto convenzionale Signal for Help, e ora ospitata in una comunità protetta. Un’operazione resa possibile dalla Legge Codice Rosso voluta dalla Lega, della quale mi sono personalmente congratulata con il Questore di Mantova, che ha subito avviato la revoca del permesso di soggiorno al marito e ai suoceri della ragazza», dichiara in una nota l’eurodeputata lombarda Isabella Tovaglieri, membro della Commissione FEMM del Parlamento europeo.

Commenta l’episodio anche Claudia Gobbato, nuova responsabile del Dipartimento Pari Opportunità della Lega in Lombardia: «La cronaca è piena di fatti analoghi, che rappresentano tuttavia la punta di un iceberg sommerso, un fenomeno sottovalutato, se non del tutto ignorato, dalla politica buonista della sinistra italiana, che preferisce sacrificare i diritti delle donne islamiche pur di non alzare il velo sui pericoli dell’immigrazione incontrollata per poter continuare a parlare di integrazione possibile. Ma l’integrazione presuppone il rispetto delle leggi dello Stato italiano e davanti a certe forme di radicalismo religioso, che le violano apertamente, l’integrazione purtroppo resta una chimera».

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