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Visita al Termovalorizzatore di A2A di Brescia

Ieri pomeriggio con Eva Lorenzoni e Matteo Micheli, deputati Lega, ho visitato il termovalorizzatore di A2A di Brescia, incontrando tecnici e dirigenti, che ci hanno guidato all’interno della struttura.

Il Gruppo A2A crede fortemente nell’importanza della sostenibilità da oltre cento anni.
Nel 2016 ha definito una propria Politica di Sostenibilità che, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, definisce obiettivi al 2030 su 4 pilastri, cruciali per il business di A2A: Economia Circolare, Decarbonizzazione, Smartness nelle reti e nei servizi, People Innovation.
Il Termovalorizzatore è il fiore all’occhiello del piano sostenibile ideato dall’azienda, sorge nella zona sud di Brescia, in prossimità di altri impianti produttivi di A2A collegati con la rete di teleriscaldamento cittadino.
Il Termoutilizzatore fornisce un significativo contributo al fabbisogno energetico dell’intera città.
I rifiuti non riciclabili vengono conferiti al Termoutilizzatore e scaricati nella vasca di raccolta e miscelazione. Da lì vengono caricati nelle caldaie delle tre linee di combustione, la cui temperatura è regolata a oltre 1.000 gradi, per l’ossidazione completa dei rifiuti. Il calore prodotto dalla combustione genera vapore ad alta pressione, che viene immesso in un turbogeneratore per la produzione di energia elettrica e, successivamente, utilizzato per scaldare l’acqua che alimenta la rete del teleriscaldamento della città.
Dunque oltre a produrre energia elettrica, recupera di fatto il calore generato e lo convoglia, attraverso una rete di teleriscaldamento pari ad oltre 670 chilometri, fino alle abitazioni dei singoli utenti. L’impianto è composto da 3 unità di combustione interdipendenti alimentate da rifiuti urbani indifferenziati e rifiuti speciali non pericolosi.
È un vero esempio di innovazione sostenibile che dobbiamo supportare e incentivare!

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