Il dibattito promosso dal Parlamento europeo sulla condizione delle donne in Europa mi ha permesso di intervenire nella sessione plenaria di Strasburgo denunciando il doppio standard con il quale vengono affrontati i temi legati alla promozione e alla salvaguardia dei diritti femminili. Mentre, giustamente, si cercano soluzioni per combattere la violenza di genere e per valorizzare la donna nella società, la sinistra chiude entrambi gli occhi sulla minaccia che il processo di islamizzazione rappresenta per le conquiste femminili. In Italia il 40% dei reati sessuali è commesso da stranieri, che costituiscono solo l’8% della popolazione, ma provengono in maggioranza da Paesi nei quali la donna è considerata ancora oggi inferiore e sottomessa all’uomo. Per promuovere l’emancipazione femminile non serve cambiare la desinenza delle parole, ma è necessario denunciare e combattere con forza l’espansione dell’ideologia islamista, che già oggi rappresenta un pericolo per la nostra società europea.

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È stato un mese fitto di incontri con le nuove generazioni, a Strasburgo e sul territorio. In occasione della sessione plenaria, ho ricevuto una delegazione di giovani della Lega provenienti da Lombardia, Piemonte e Liguria, accompagnati dal Segretario federale della Lega Giovani Luca Toccalini e dal Segretario lombardo Alessandro Verri. È stata una proficua occasione per far conoscere l’Europa a decine di ragazze e ragazzi impegnati in politica. Negli stessi giorni, ho accolto all’Eurocamera anche una cinquantina di studenti dell’I.I.S. Galileo Galilei di Crema, con cui ho avuto il piacere di confrontarmi sulle principali tematiche europee e sull’importanza del voto. Infine, al Teatro Manzoni di Busto Arsizio, ho partecipato a un dibattito davanti agli studenti dell’I.S.I.S Cipriano Facchinetti di Castellanza (VA), sulla parità di genere e sull’inclusione delle donne nella società, seguito alla proiezione del film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi. Questi incontri sono stati stimolanti momenti di confronto con le nuove generazioni per riflettere sul futuro dell’Europa e dei nostri valori comuni.

Il “politicamente corretto”, con la sua diffusione capillare e i suoi frequenti eccessi, è uno dei temi sociali più discussi degli ultimi anni. Proprio questo è stato l’argomento di un dibattito organizzato a Milano dalla Lega Giovani lombarda dal titolo “Politicamente corretto: bavaglio o rispetto?”, che ha visto la partecipazione della giornalista Claudia Fusani e del collega e conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani. L’incontro ha offerto l’opportunità di analizzare le diverse prospettive di questa tematica, dal nuovo “linguaggio inclusivo” alla diffusione della censura. In quest’occasione, ho portato il mio contributo di eurodeputata, illustrando l’impatto delle “follie politicamente corrette” sull’Unione Europea. Ho portato con me sul palco le nuove “linee guida inclusive”, che vorrebbero eliminare qualsiasi riferimento al maschile e al femminile nel linguaggio perché potenzialmente ”discriminatorio”. Anche Bruxelles sembra essere ormai preda dell’ideologia del politicamente corretto, che dobbiamo combattere per difendere la nostra lingua, la nostra cultura e la nostra identità!